IL SALUTO DEL PRESIDENTE
La Dante compie 130 anni e accoglie le sfide della globalizzazione, perché siamo convinti che la lingua italiana abbia un posto importante nel mondo di oggi. Molto ambizioso era l’animo del Manifesto fondativo del 1889: “Dovunque suona accento della lingua nostra, dovunque la nostra civiltà lasciò tradizioni, dovunque sono fratelli nostri che vogliono e debbono rimanere tali, ivi è un pezzo della patria che non possiamo dimenticare”. Scriveremo oggi in altro mondo queste parole, ma la nostra intuizione resta la stessa in condizioni tanto cambiate. La nostra prospettiva deve essere non solo quella di difendere la lingua italiana, bensì di internazionalizzare l’Italia partendo dalla nostra identità. Oggi la Società si presenta come uno strumento rinnovato per promuovere il mondo in italiano e l’Italia nel mondo.
Guardiamo a questo congresso internazionale, l’ottantatreesimo della nostra storia, con grande entusiasmo, dopo aver superato un delicato passaggio della storia della nostra Società, e abbiamo il desiderio di ascoltarci e dialogare per proseguire insieme il nostro impegno nella promozione e nella diffusione della cultura e della lingua italiane. Occorre creare sempre più una rete di simpatia attorno all’Italia e al mondo italiano. Lo scenario da realizzare è l’Italsimpatia: connettere “pezzi d’Italia” facendo sistema. Il prossimo Congresso si intitola Italia, Argentina, mondo: l’italiano ci unisce. Si colloca in quest’ottica e vedrà la partecipazione di numerosi interlocutori istituzionali. A Buenos Aires, sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana, il Sistema Italia sarà rappresentato anche attraverso il programma governativo Vivere all’Italiana, con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e il Forum Italia-Argentina Cult&Tech, con ICE-Agenzia e il Ministero dello Sviluppo Economico.
Sono certo che – in questo e nei futuri percorsi – non mancherà l’apporto rilevante dei tanti amici del mondo in italiano, dei soci, degli studenti e dei docenti di lingua, delle scuole e dei comitati della Dante, delle imprese e degli “italsimpatici”, con un profondo spirito di appartenenza per rispondere alle impegnative sfide che ci attendono.
Andrea Riccardi
Presidente della Società Dante Alighieri