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LUCIO FONTANA. LOS ORÍGENES

Lucio Fontana (1889 – 1968) è certamente uno degli artisti internazionali più noti del secondo Novecento, celebrato in tutto il mondo per i suoi “tagli”. Sperimentatore di linguaggi, scultore, pittore, ceramista, mosaicista e architetto, è il teorico dello Spazialismo, movimento artistico d’avanguardia ispirato a un nuovo modo di intendere l’opera, non più limitato allo spazio della tela o ai confini della materia.

Nell’ambito dell’83° Congresso Internazionale della Società Dante Alighieri, la mostra Lucio Fontana. Los Orìgenes, realizzata con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e con la preziosa collaborazione del Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma e del Comitato della ‘Dante’ di Rosario, ha il compito di ricostruire gli anni meno conosciuti della carriera del maestro, quelli della sua formazione, e di ricondurli nel proprio preciso contesto geografico e storico. Le vicende di Fontana, nato a Rosario di Santa Fe in Argentina da famiglia italiana, vissuto a periodi alterni nell’uno e nell’altro Paese, rispecchiano l’intenso percorso di tanti nostri ‘migranti’ che negli stessi anni, oltre a storie ed esperienze di vita, veicolarono lingua, usi, tradizioni e un bagaglio culturale che rappresentano parte integrante dell’identità argentina. E’ nella Rosario d’inizio Novecento, nella bottega del padre scultore di origine lombarda, che Fontana muove i suoi primi passi: nel capoluogo rimangono alcune sue opere giovanili, conservate in vari luoghi del territorio municipale. Negli anni ‘40, docente presso l’Escuela Nacional de Bellas Artes “Manuel Belgrano” di Buenos Aires e promotore di una accademia artistica indipendente (l’Escuela libre de artes plàsticas Altamira), nella “Scuola Preparatoria di Belle Arti” di Buenos Aires, l’artista lavora a importanti progetti ed è tra i protagonisti del dibattito culturale di quei vivaci anni, fino ad arrivare al 1946, l’anno della svolta artistica per Fontana e della pubblicazione, sempre a Buenos Aires, del Manifiesto Blanco.
La mostra, ospitata nella prestigiosa cornice del Museo Juan B. Castagnino di Rosario, sarà incentrata su oltre 60 disegni, datati tra la fine degli anni ’30 e la metà circa degli anni ’50, alcuni dei quali esposti al pubblico per la prima volta in assoluto. Il momento del disegno per Fontana è una verifica, la prova dell’impatto visivo delle linee e dei volumi che spesso verranno tradotte in materia; in questa pratica l’artista ritrova una certa libertà e l’esercizio diventa spesso una consuetudine da tenere “segreta”. L’esposizione dei disegni sarà contestualizzata dal racconto delle “origini”: la famiglia di provenienza, l’inizio della sua carriera, il suo rapporto con la patria italiana e quella argentina, per una inedita cronaca sull’eccezionale figura di Fontana, simbolo della familiarità italo-argentina e dell’universalità del linguaggio dell’arte.

Lucio Fontana. Los orígenes

Museo Municipal de Bellas Artes Juan B. Castagnino
Rosario, Avenida Pellegrini 2202
www.castagninomacro.org

Mostra e catalogo a cura di Chiara Barbato e Valentina Spata
Ideazione di Alessandro Masi

Inaugurazione 21 luglio, ore 12:30
Durata: 21 luglio – 21 agosto 2019




Uomo seduto in poltrona (studio per autoritratto)
s.d. (1945-47)
mm.297x216; inchiostro su carta
Parma, CSAC
Copyright: CSAC, Università di Parma

Undici studi per Concetto Spaziale
s.d. (1954-57)
mm.350x250; penna a sfera e acquarello su carta
Parma, CSAC
Copyright: CSAC, Università di Parma